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Cronistoria ciclabile per Venezia - 2022
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Attenzione questa è solo la cronistoria della ciclabile; per descrizioni e planimetrie fare clic sui link a destra.

Vega → Venezia
Venezia → Vega
Mestre → Venezia
Marghera → Venezia
Aeroporto → Venezia
Venezia → Mestre
Venezia → Marghera
Venezia → Aeroporto (lungo la laguna)
Venezia → Aeroporto (per via Vallenari)
Cronistoria di una ciclabile

Pagina di aggiornamenti sulla ciclabile per Venezia che, inaugurata nel settembre 2017, è stata interrotta pochi mesi dopo per la costruzione da parte delle ferrovie (RFI) nel 2018 di un muro che ha chiuso l'accesso dalla rotonda di via Torino al Vega e costretto a una brutta deviazione fino all'ancor più brutto sottopassaggio della stazione di Porto Marghera.

Chi arriva a Venezia in bici deve essere poi informato che dal 2017 il comune di Venezia proibisce l'accesso delle bici nel centro storico di Venezia anche se condotte a mano, con un discutibile provvedimento, al quale dedico una pagina a parte.


Aggiornamenti, anno 2022

Ahimè la buona notizia non era affatto tale, ma piuttosto una pia illusione come mostra la foto accanto scattata con un teleobiettivo in un giorno di cielo nuvoloso. Nessuna corsia ciclabile, solo un effetto ottico dovuto all'ombra del guard-rail. Le due corsie laterali, ammesso che possano dirsi corsie, sono striminzite ad un minimo insufficiente anche per un pedone.


30 ottobre 2022 Finalmente una buona notizia: sono stati abbattuti un tratto di muretto e il guard rail che, fiancheggiando la ferrovia industriale, separavano il piazzale davanti al Vega dalla SR11. Non può essere altro che un passaggio ciclopedonale, fondamentale per collegare l'esistente ciclabile lungo via Torino a quella per Venezia centro storico, che porrebbe fine a quattro anni di interruzione della pista.

A confermarlo c'è il fatto che lungo la rampa in discesa è già visibile, delimitata da una linea bianca, una stretta corsia ciclabile (vedi foto). Sembra inevitabile che sia a senso unico, quindi utile a chi dalla terraferma viene a Venezia; nel senso opposto l'unica possibilità è quella di ricavare un'analoga corsia ciclabile lungo la rampa che parte dalla rotatoria davanti alla Fincantieri, il che allungherà un po' il percorso da Venezia.

In effetti i lavori per il nuovo sovrappasso stradale con le due rotatorie sono quasi terminati, già sistemati guardrail, lampioni, segnali. L'ultimo tassello mancante è proprio l'ultimo tratto di questa rampa dove ci sono lavori in corso per la posa di cavi telefonici.


12 ottobre 2022 La due rampe in discesa dalla rotonda alta sono quasi finite, asfaltate e con guardrail; per quella che finisce all'altezza del Vega manca solo l'ultimo pezzetto. Come si può veder bene nella foto la rampa è stretta, sui 4 metri o poco più, e di posto per una ciclabile non ce n'è, al massimo una a senso unico larga 75-100 cm.


10 ottobre 2022 Nella foto il sottopassaggio, visto dal lato ferrovia, comincia a prendere forma, mentre sotto la SR11 e davanti al Vega non si vede traccia di lavori, tanto meno per l'entrata/uscita dal tunnel, che resta acnora indeterminato, non si capisce dove possa sboccare in modo ciclabilmente accettabile, senza demolire il terrapieno davanti al Vega.


1 settembre 2022 Nella foto a lato si vede la rampa che scende dalla rotatoria alta fino all'altezza del Vega dove si conclude la ciclabile da Venezia/bivio Tronchetto; la rampa appare già asfaltata e sul ponte si intravedono lavori di asfaltatura con una grossa autobotte nera, presumibilmente piena di catrame. Manca solo l'ultimo pezzetto della discesa, forse per evitare intrusioni. C'è insomma la speranza che sia presto aperto il passaggio. Sarà ciclabile in qualche misura? Un ciclista di passaggio sostiene che sì, ci sarà una ciclabile in continuità con quella esistente dalla rotonda di via Torino. Non ho trovato conferme sul web o altrove, speriamo solo che sia vero.

Intanto proseguono i lavori per il sottopassaggio ciclabile della stazione di Venezia Porto Marghera, ma qui i tempi prevedibili sono molto più lunghi, il sottopassaggio dovrà prevedere anche nuove scale per il quattro binari, e tutto quanto serve a una stazione ferroviaria. Non resta che ripetere: l'ideale è che ci siano due opzioni per passare in bici, sopra e sotto.


27 luglio 2022Finalmente si vede l'inizio del tunnel/sottopassaggio della stazione di Porto Marghera. Per ora sembra limitato a sotto la ferrovia; dalla parte della SR 11 e del Vega non si vede traccia di lavori e non si capisce dove troveranno il posto per uno sbocco decentemente ciclabile nello spazio limitato tra padiglioni del Vega e ferrovia industriale; a meno che non sia in progetto la demolizione del terrapieno tra padiglione Pegasus e ferrovia.

Più avanzati i lavori per il sottopasso Macroisola, dove si spera venga in qualche modo riesumata la ciclabile di via Torino che arriva alla piattaforma superiore. Al di là del fatto che mi sembra di gran lunga preferibile un sovrappasso a un sottopasso, l'auspicio è che alla fine ci siano entrambi, in modo da smaltire meglio il traffico ciclistico che soprattutto in estate e nei week end è tutt'altro che trascurabile. E a offrire un'alternativa in caso di interruzione di una delle due.


23 aprile 2022 La ciclabile sterrata che collegava il parco di San Giuliano a Passo Campalto, utile anche per andare e venire dalla Venezia storica, è interrotta da più di un mese per lavori di rifacimento dello strettissimo ponticello presso il parco; la buona notizia sarebbe che è stato predisposto un percorso alternativo sul lato nord del canale.

La cattiva notizia è che, mentre la vecchia ciclabile sterrata, era tutto sommato abbastanza regolare, senza tante buche, pedalabile insomma, la nuova deviazione più che una strada è una pietraia, fatta di ghiaia molto grossa, percorso più adatto a ciclisti su mountain-bike o gravel, che a ciclisti urbani o turistici, magari avanti negli anni come il sottoscritto, che dopo averla percorsa una volta ci ha messo una immaginaria croce sopra e d'ora in poi utilizzerà piuttosto il percorso ciclabile sul marciapiede lungo la via Orlanda. Il paradosso è che il breve ramo secco della nuova strada, visibile nella foto a destra è tanto bello spianato quanto inutile, mentre il percorso/deviazione è stato cosparso di ghiaia grossa. Chi ha avuto questa brillante idea: Un appassionato di ciclocross?


2 aprile 2022 A inizio aprile sono iniziati i lavori per la sistemazione della rampa che scende dalla rotatoria alta di via Torino fin davanti al Vega,e che, come ho scritto molte volte sarebbe ideale per ospitare per lo meno una corsia ciclabile che permetterebbe finalmente di evitare il sottopassaggio. Poi ovviamente l'ideale sarebbe di avere entrambi i collegamenti in sovrapasso e sottopasso, considerato l'elevato transito di ciclisti che si registra soprattutto nei giorni festivi e nella bella stagione.

Viceversa segnano il passo i lavori per la ciclabile di via Paganello e non sono nemmeno iniziati gli scavi per il nuovo sottopasso della stazione di Porto Marghera, che è la cosa più importante di questi lavori. Così procedendo le cose, la speranza di vedere presto ripristinato il collegamento ciclabile tra via Torino e la ciclabile Vega-Venezia, sono appese al procedere dei lavori per quella rampa e che si possa presto transitare sul nuovo sovrapassaggio.


28 febbraio 2022 A fine febbraio è iniziato il montaggio della rampa a sud della SR11, che dalla nuova rotatoria alta di fronte al Vega scende fino all'altezza del Vega e dello sbocco dello sciagurato sottopassaggio che da quattro anni serve da deviazione provvisoria della ciclabile dopo la chiusura e la successiva demolizione della rampa che scendeva dalla ciclabile di via Torino nel sottopassaggio.

Questa nuova rampa sarebbe ideale per ospitare di nuovo il prolungamento della ciclabile da via Torino, meglio di prima, arrivando direttamente davanti al Vega senza bisogno di sottopassaggi. Questo come detto nel post precedente in un mondo ideale; nel mondo reale la rampa appare destinata al traffico motoristico, anche se una rampa a doppio senso, molto più larga, verrà realizzata verso la rotatoria bassa davanti alla Fincantieri.


8 febbraio 2022 Completata anche con icone e strisce per terra, la ciclabile lungo via Ticozzi è aperta al pubblico. Parte dalla via Paganello dove proseguono i lavori per la ciclabile lungo la ferrovia. Finisce in via Torino proprio davanti all'edificio Alfa dell'università di Venezia, campo scientifico, con un attraversamento ciclo-pedonale con semaforo, per ora solo lampeggiante, e sbocco sulla ciclabile di via Torino, appunto. Poco più in là verso destra si trova la deviazione che, per un ponticello inaugurato nel giugno 2020, raggiunge il Forte Marghera.

C'è poco da aggiungere e molto da ripetere rispetto al 2021. Come spesso capita, si fanno e si concludono prima i tratti più facili, che qui sono anche quelli meno importanti, c'era e c'è ben poco traffico su via Ticozzi, mentre il tratto fondamentale, nel senso che, senza quello, l'intero progetto non ha senso, e cioè il sottopasso della ferrovia e dell SR11, è il più indietro di tutti, un accenno di scavo sotto la ferrovia, nulla sotto la strada.

Forse si concluderanno prima i lavori per il sovrappasso per la Macro-isola; sono già pronti i piloni e i sostegni per la rampa che scenderà dalla rotatoria superiore al Vega. A vista non sembra che questa rampa possa superare i 4-4.5 m di larghezza. Troppo poco per una rampa stradale e una ciclabile a doppio senso. L'ideale sarebbe che questa rampa fosse adibita solo a pedoni e ciclisti, ma qui siamo nel regno dei sogni.


Continua dalla pagina → Anno 2021


Libro dei sogni

La ciclabile per Venezia è completa dalla stazione di Porto Marghera al bivio del Tronchetto. Altri progetti sarebbero utili a migliorare le connessioni ciclabili con la terraferma; ecco il mio libro dei sogni:

  1. Collegamento ciclabile tra il Vega e Marghera: ora come ora assai poco ciclabile; venendo da Venezia, dopo il Vega si può continuare lungo la ferrovia fino a un passaggio a livello su una strada lungo la Fincantieri assai poco ciclabile, senso unico, con lato sinistro occupato da auto parcheggiate e lato destro in cattive condizioni. Venendo da Marghera si deve salire il cavalcaferrovia di via del Commercio, e poi scendere lungo la SR 11 fino a trovare sulla destra una ciclabile piuttosto malmessa fino al Vega; attualmente attraversa il cantiere per la nuova rotatoria, cosa che costringe a fare qualche pezzo a piedi.
  2. Ciclabile lato sud (lato statale): ormai è stata realizzata, resta il problema del marciapiede sul ponte che è un po' troppo stretto per una ciclabile a doppio senso, cosa che risulta tanto più evidente con l'aumento del traffico di ciclisti, pedoni e podisti. Ideale sarebbe prolungare la passerella lungo tutto il ponte lasciando il vecchio marciapiede alla sua funzione originaria, ai pedoni. Un prolungamento di 170 m è stato completato nel giugno 2020. Il resto è ancora nel libro dei sogni.
  3. Ciclabile lato nord (lato ferrovia): dal parco di San Giuliano ben collegato con il centro di Mestre, un ponte ciclabile sul canale potrebbe portare sul terreno a nord della ferrovia, da dove si potrebbe imboccare una passerella sulla laguna o appesa al ponte che porti diritto alla zona universitaria di San Giobbe e alla stazione di Santa Lucia. Soluzione ottima, ma sicuramente costosa e per ora appunto solo un bel sogno.

Collegamenti e fonti

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Il "della burocrazia" è ovviamente una mia aggiunta per contestualizzare la citazione di Schiller, che è la traduzione che si trova più spesso, dall'originale tedesco: Mit (der) Dummheit kämpfen Götter selbst vergebens; letteralmente in italiano sarebbe: "Contro la stupidità, gli dei stessi combattono invano".

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Modo di dire romano per chi è costretto a fare un giro tortuoso molto più lungo del necessario.

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L'origine di questa curiosa locuzione è ignota, ma circolano bufale come questa che a prima lettura può sembrare verosimile: Peppe sarebbe nientemeno che Giuseppe Garibaldi, che nel gennaio 1878 sarebbe venuto a Roma per presenziare ai funerali di Vittorio Emanuele II, e avrebbe seguito la carrozza reale che trasportava la salma; carrozza che seguiva un itinerario lungo e tortuoso per consentire alla popolazione di vedere la carrozza e rendere l'ultimo omaggio al re, in particolare fece due volte il giro della rotonda prima di fermarsi davanti al Panteon sempre con Garibaldi al seguito.

Storiella divertente ma senza alcun fondamento; dall'archivio del Corriere della Sera, gennaio 1878 si apprende che Garibaldi inviò un telegramma di condoglianze al ministro guardasigilli Mancini, scusandosi di non poter essere presente al funerale per motivi di salute; al suo posto ci fu il figlio on. Menotti Garibaldi.

Divertente la storiella di Garibaldi che segue la carrozza reale con la salma di Vittorio Emanuele II. Temo però che non abbia alcun fondamento storico. Cercando nell'archivio del Corriere della Sera del gennaio 1878 si apprende che Garibaldi inviò al ministro guardasigilli Mancini un telegramma di condoglianze scusandosi per non poter intervenire per motivi di salute e al suo posto venne il figlio Menotti Garibaldi. Peccato, la storiella era divertente, ma come capita spesso, era una bufala, nata chissà come.