Uno tra i più gravi problemi dell'auto privata è il formidabile furto alias spreco di energia; per trasportare un uomo di 75 kg (in media) si sposta una tonnellata di ferraglia con proporzionale aumento del consumo di energia. Uno spreco sempre più folle su un pianeta che ha superato i sette miliardi di abitanti, se ci continua pervicacemente a incentivare il possesso e l'uso dell'auto privata per ogni essere umano.
Energia necessaria per spostare un uomo | |
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Veicolo | kJ per km |
Bicicletta | 60 |
A piedi | 200 |
Autobus | 800 |
Tram | 800 |
Treno | 800 |
Motocicletta | 1100 |
Auto diesel | 1700 |
Auto a benzina | 3000 |
Aereo | 4000 |
Concorde | 9000 |
Elicottero | 16000 |
Dati tratti da Sexl Raab Streeruwitz - Fisica - Zanichelli |
La tabella a fianco mostra in modo sintetico la quantità di energia necessaria a spostare un uomo di un km, espressa in kilojoule (il Joule è l'unità di misura dell'energia).
La bicicletta si dimostra il veicolo energeticamente più efficiente che ci sia, l'unico che riesca a migliorare la "natura umana" conseguendo un consumo di energia molto inferiore all'andare a piedi. Il peso di una bici (circa 10÷15 kg) è infatti molto minore di quello del ciclista e d'altra parte il meccanismo pedali-ruote è molto più efficiente di quello piuttosto complesso del camminare e reggersi in piedi; il risultato è che in bici si va più veloci che a piedi e si consuma meno energia; oltretutto si tratta di un'energia quasi gratuita visto che è quella che viene dall'alimentazione, e mangiare si deve comunque; il costo dell'energia ciclistica è quello di quel poco cibo in più che il ciclista deve consumare; per un corridore ciclista la quantità di cibo è rilevante, ma per il ciclista urbano o per il cicloturista la differenza è minima.
Ed è un'energia che non inquina!
Tra i veicoli a motore si conferma che i più efficienti sono quelli pubblici mentre i veicoli privati, moto e auto ottengono i massimi consumi di energia tra i veicoli "terrestri".
Che sia così è inevitabile: per spostare un uomo con un veicolo a motore bisogna spostare anche il motore stesso che a sua volta pesa non poco e poi l'abitacolo e la carrozzeria del mezzo, e insomma per spostare un uomo (peso medio 70÷80 kg) con un'automobile si deve spostare una tonnellata e più di ferraglia! Rispetto alla bici il rapporto è capovolto, la massa del veicolo è molto superiore a quella dell'uomo.
Si intende poi che il costo energetico dei veicoli pubblici (e anche di quelli privati) dipende molto dal numero di persone trasportate: p.es. su un treno pieno o quasi il costo sarà minimo, su un treno con pochi viaggiatori il costo sarà molto più elevato. I valori nella tabella a lato sono quindi da intendersi come valori medi.
Ma questa tabella dà ancora un'idea riduttiva del furto di energia perpetrato da auto e moto private; va infatti aggiunta l'energia necessaria per fabbricare auto e moto e non è poca; le fabbriche di auto e moto consumano quantità enormi di energia, quantità in percentuale molto più rilevanti per veicoli ad uso privato che per quelli ad uso pubblico che sono sfruttati in modo più efficiente.
Anche la produzione di una bici richiede un po' di energia, ma si tratta di costi molto minori e il primato energetico della bicicletta resta comunque inavvicinabile!
Viene naturale chiedersi come mai il veicolo energeticamente più efficiente non sia anche il più usato. Sembra viceversa esserci una tendenza all'uso di veicoli sempre più ingombranti ed inefficienti, nel senso che richiedono sempre più energia per spostare un uomo, come i famigerati SUV.
La risposta può basarsi su diverse considerazioni, ma quella che mi pare più importante è questa: l'uomo tende a vedere solo il particolare e non il generale, il piccolo vantaggio immediato ed individuale piuttosto che il vantaggio generale; qui istintivamente privilegia il mezzo che richiede meno fatica; detto nel linguaggio della fisica meno fatica vuol dire meno lavoro, meno energia e questo è del tutto ragionevole.
Ma l'uomo istintivamente è in grado di percepire solo il lavoro del suo corpo. Ed ecco allora che il veicolo a motore appare all'istinto come la soluzione magica quella che permette di ridurre a zero o quasi la fatica percepita, moltiplicando al contempo le prestazioni che sono o sembrano migliori; il corpo umano percepisce una fatica minima, perché non percepisce il consumo di energia richiesto dal motore usato; è questa la grande illusione, quella di muoversi ad energia minima mentre in effetti il costo energetico dei motori è altissimo. Viene ridotto al minimo il consumo di energia del corpo umano, mentre viene aumentato a dismisura il consumo di energia presa dall'ambiente esterno (petrolio o altro). Cosa che è anche deleteria dal punto di vista della salute.
Questo è il grande inganno che sta alla base del successo della «civiltà» delle macchine e dei motori.
Il risparmio di energia realizzato dal corpo umano si traduce in un abnorme furto di energia rubata all'ambiente, che viene sempre più selvaggiamente devastato, alla ricerca di petrolio, gas, e altri combustibili fossili; ormai per tenere in piedi questo stile di vita basato sui motori, si tra spremendo combustibile anche dalle rocce e dai campi agricoli con danni ambientali difficilmente calcolabili.
L'automobile è un furto, qui: furto di energia.