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Pista ciclabile Calalzo-Cortina
Cortina-Dobbiaco - Dobbiaco-Lienz Flag

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Luogo di partenza la stazione di Calalzo-Pieve di Cadore-Cortina (alt. 740 m s.l.m.) dove termina la ferrovia da Ponte nelle Alpi-Conegliano. I treni non sono molto frequenti ma in compenso prevedono quasi sempre il trasporto della bici.


Inaugurata nel 2003 la pista utilizza in gran parte il sedime della vecchia ferrovia delle Dolomiti (Calalzo-Cortina); nel 2008 è stato asfaltato e completato il tratto tra S.Vito di Cadore e Acquabona utilizzando l'antica via Regia (ancora sterrata e con molti saliscendi tra Acquabona e San Vito); sempre nel 2010 è stato completato l'altro tratto che mancava, quello Valle di Cadore-Peaio-Vodo di Cadore ed è stata allargata e riasfaltata buona parte della pista portata a tre corsie, due per i ciclisti, una per i pedoni.


Usciti dalla stazione di Calalzo si prende a sinistra, e poco dopo una strada in ripida salita sulla sinistra che ci porta all'inizio della ciclabile vera e propria, ancora sulla sinistra; vale la pena di fermarsi un attimo ad ammirare alle nostre spalle la spettacolare vista sulle Marmarole; la pista corre poi un po' a saliscendi e con due gallerie illuminate, fino ad uno spiazzo davanti al cimitero di Pieve.

Qui è possibile una deviazione per il centro storico di Pieve: prendendo la stradina in salita di fronte al cimitero si arriva a un punto panoramico sul paese e quindi si scende fino alla casa natale di Tiziano e poi alla centrale piazza Tiziano dominata dal monumento dedicato al grande pittore, che del Cadore è il più celebre figlio. Dalla piazza una ripida discesa ci riporta alla ciclabile.

Proseguendo invece sulla ciclabile si raggiunge un ampio spiazzo che altro non è che la dismessa stazione ferroviaria di Pieve di Cadore e dove si ritrova la strada in discesa dalla piazza Tiziano.

Dopo Pieve la pista raggiunge Tai di Cadore dove si attraversa la statale, si percorrono un centinaio di metri su strada locale fino alla segnalazione che porta ad attraversare un parcheggio per poi proseguire fino all'ingresso nel comune di Valle di Cadore, dove la pista corre a monte della statale attraversando anche diverse gallerie (illuminate) e passando accanto alla vecchia stazione ferroviaria; appena usciti dal comune di Valle di Cadore la pista abbandona il tracciato della vecchia ferrovia e continua su un nuovo tratto che scende fino a un nuovo ponticello su un torrente e quindi risale fino a incrociare di nuovo la statale a Vodo di Cadore.

Qui si ritorna sulla pista asfaltata di fresco correndo fino a Borca e S.Vito di Cadore; è il tratto più spettacolare con ampie viste sulla valle dominata dal monte Pelmo a sinistra e dai monti Antelao e Sorapiss sulla destra; a S.Vito la pista finisce su un marciapiede e quindi in un piazzale, dove la linea ferroviaria correva su un viadotto che non c'è più.

Si attraversa il piazzale e si risale per un tratto appena sistemato e asfaltato(2009); alla fine una ripida discesa e un sottopassaggio ci portano sul nuovo tratto della pista, realizzato tra il 2006 e il 2008, che corre tra i boschi con qualche saliscendi (più sali che scendi in questo verso); il tratto asfaltato si conclude poco dopo la località Dogana vecchia; il nome ci ricorda che qui fino al 1918 era il confine tra Italia e Austria; oggi c'è solo il confine tra il comune di S. Vito di Cadore e quello di Cortina.

La ciclabile continua nel bosco su sterrato fino alla località Acquabona, dove si imbocca una corsia ciclo-pedonale sulla sinistra separata dalla statale da un guard-rail di legno; la pista continua in lieve ma costante salita fin dentro l'abitato di Cortina, concludendosi sul piazzale della vecchia stazione ferroviaria (1230 m slm) ora stazione della linea Dolomiti-Bus a pochi metri dalla parrocchiale dei S. Filippo e Giacomo, che è il monumento più visibile di Cortina.

Dopo Cortina la pista prosegue per il passo Cimabanche e per Dobbiaco.

Ovviamente a seconda dei km che si è disposti a fare, si può interrompere in qualsiasi punto il percorso per tornare a Calalzo; occorre tenere presente che l'andata è tutta in salita leggera, e conseguentemente il ritorno in discesa richiede meno tempo (circa i 2/3) rispetto all'andata.


Ultima visita su questo percorso:


Nel 2009 sono in stato avanzato i lavori per il proseguimento della pista fino a Vodo di Cadore. X